sabato 16 giugno 2012

Retorica, ce n'è per tutti.

"Una nuova scossa del 3.7 ha gettato nel panico gli abitanti delle zone colpite dal terremoto".
L'hanno detto alla TV nazionale, ad un TG.

NEL - PANICO.

Io capisco che ci sia bisogno di fare notizia, ma una notizia così è offensiva. NEL - PANICO.
Suggerirei di leggere sul dizionario cosa significa "panico".  In breve, diciamo "paura improvvisa e irrefrenabile".

Irrefrenabile. Per una scossa del 3.7.
Piuttosto, la scossa desta un po' di paura, getta nello sconforto, ma non tanto per la scossa in sè e per sè, quanto per il timore che si ripetano le esperienze (2) traumatizzanti di scosse più forti.

Una notizia così è retorica pura, è scoop a tutti i costi.
Potrebbero dirne tante, di cose intelligenti. E magari anche vere.
Tipo, parlare più approfonditamente di ricostruzione.
Di cosa stiamo facendo qui (tante cose, ognuno a modo suo. C'è chi affitta container a tutto spiano per metterci i dipendenti, c'è chi organizza il mercato del sabato, c'è chi apre l'estivo di una pizzeria, c'è chi fa barba e capelli in garage), e di cosa stanno facendo (?) a livello centrale, a Roma.


Mi rattrista ascoltare che tutto quello che hanno da dire è che qui usciamo pazzi per una scossetta di magnitudo 3.7.
E' ovvio che staremmo meglio con la terra ferma. Ma non ho sentito nessuno uscire di casa urlando o piangendo o in preda a una crisi isterica.

Mentre faccio per cliccare su "pubblica", mi sovviene che forse anche questo post è un filino retorico, però si vede che oggi butta così...

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