martedì 7 agosto 2012

Anche Estivill va in vacanza.

Prima che partissi per il mare, il Terremopapà mi aveva detto:
"Guai a te se rovini il metodo-nanna".

Dunque, premesso che tutt'ora davvero NON capisco le ragioni di tutta questa diffidenza nei miei confronti, ho pensato "beh, ovvio che non lo rovino. Perchè lo dovrei rovinare proprio io???".

Io, vi giuro, ero armata delle migliori intenzioni.
Sul serio.
Ero anche abbastanza sicura di me.
E poi, quell'imbroglione di Estivill mi aveva pure convinta: il metodo ormai funzionava alla grande, bastava mettere a letto il Tortello, e lui si addormentava beato.
Era ovvio, no?, che avrebbe funzionato anche al mare.

Oltretutto, le prime due sere c'è pure il Terremopapà, e tutto va più o meno liscio. Magari qualche storia di più del solito, ma lo iodio riesce a piegare la vitalità serale del Tortello, e crolla addormentato come da copione, o quasi.

Sono più sicura di me che mai.  Tutto funzionerà a meraviglia, anche senza quel menagramo di mio marito.

E invece.......   Contro ogni aspettativa (escluse quelle del Terremopapà, che evidentemente o ha facoltà divinatorie, o ha portato sfiga), il Tortello si rifiuta di collaborare.

-  Prima notte: piange, si contorce, vuole la manina.  Ed ecco che penso: "povero amore Tortello della mamma, sarà turbato dal cambio di ambiente, e non vede più il suo papà... Ma certo che gliela tengo la manina. Solo per stanotte...".

- Seconda notte: oltre alla manina, vuole che gli tenga anche un piede. La questione richiede una certa acrobazia, mi si informicolano le mani, mi viene anche male alla schiena. Perchè mica dura due minuti, questo rituale. Ne dura quaranta. Ma io continuo a pensare: "va beh, è la seconda sera... Domani andrà meglio. Povero Tortello amore della mamma.. Mannagg.. Ehm, amore della mamma, forse hai un dentino che ti deve spuntare? Ma porc... Ehm, dolce Tortellino mio, fai la nanna..."

- Terza notte: il Tortello vuole venire a letto con me. Ed è lì che faccio l'errore degli errori. Presa per sfinimento, lo accontento. Con mille sensi di colpa, e nelle orecchie la voce del Terremopapà che mi intima di non rovinare tutto, me lo tengo un po' a letto. Poi ci ripenso, mi cospargo il capo di cenere, e lo rimetto nel lettino.
Ne conseguono pianto e stridore di dentini a profusione.
Non riporto i miei pensieri di quel frangente perchè il turpiloquio non è decoroso, per una madre di famiglia.

- Quarta notte:  nel frattempo ho fatto outing con il Terremopapà. Più mortificata che mai, non mi prendo a letto il Tortello, ma tengo manina e piedino per un tempo più o meno infinito.
Ma con uno spirito tutto diverso.
Perchè ormai, sadicamente, penso: "Dormi, Tortellino, anzi, dormi quando ti pare, fai tu, perchè tanto domani il Terremopapà torna, e dopo ci pensa un po' anche lui a farti fare la nanna, che gli sei tanto mancato in questi giorni....".

Finita la vacanza, il metodo Estivill ha ripreso a funzionare.
Non ho ancora capito se si è trattato di un problema di:
A - aria del mare, che evidentemente è carica di qualche sostanza dopante che ottimizza le performance diaboliche dei Tortelli;
B - cuore mollaccioso di mamma che, senza il freno inibitore del Terremopapà, ha dato incosciamente spago allo spirito anti-Estivill del Tortello;
C - Terremopapà, che ha portato sfiga.

Più ci penso, più mi convinco della C.

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