"Una nuova scossa del 3.7 ha gettato nel panico gli abitanti delle zone colpite dal terremoto".
L'hanno detto alla TV nazionale, ad un TG.
NEL - PANICO.
Io capisco che ci sia bisogno di fare notizia, ma una notizia così è offensiva. NEL - PANICO.
Suggerirei di leggere sul dizionario cosa significa "panico". In breve, diciamo "paura improvvisa e irrefrenabile".
Irrefrenabile. Per una scossa del 3.7.
Piuttosto, la scossa desta un po' di paura, getta nello sconforto, ma non tanto per la scossa in sè e per sè, quanto per il timore che si ripetano le esperienze (2) traumatizzanti di scosse più forti.
Una notizia così è retorica pura, è scoop a tutti i costi.
Potrebbero dirne tante, di cose intelligenti. E magari anche vere.
Tipo, parlare più approfonditamente di ricostruzione.
Di cosa stiamo facendo qui (tante cose, ognuno a modo suo. C'è chi affitta container a tutto spiano per metterci i dipendenti, c'è chi organizza il mercato del sabato, c'è chi apre l'estivo di una pizzeria, c'è chi fa barba e capelli in garage), e di cosa stanno facendo (?) a livello centrale, a Roma.
Mi rattrista ascoltare che tutto quello che hanno da dire è che qui usciamo pazzi per una scossetta di magnitudo 3.7.
E' ovvio che staremmo meglio con la terra ferma. Ma non ho sentito nessuno uscire di casa urlando o piangendo o in preda a una crisi isterica.
Mentre faccio per cliccare su "pubblica", mi sovviene che forse anche questo post è un filino retorico, però si vede che oggi butta così...
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