martedì 31 luglio 2012

Tortello di Mare

Il Tortello di Mare, ovvero, il solito Tortello in versione tipo da spiaggia, interagisce con il nuovo ambiente circostante come segue:
- va a riempire il secchiello di acqua del mare, rigorosamente per mano a un terremo-consanguineo, circa 27 volte la mattina, e 24 il pomeriggio;
- durante il 50% delle suddette volte, si siede tra le ondine, per darsi refrigerio, e si schioda solo se sollevato di peso, possibilmente piantando una grana per lesa maestà;
- va sull'altalena;
- fa il bagno bardato con ogni sorta di oggetto gonfiabile che possa impedire l'annegamento dello stesso;
- come sopra, non interrompe il bagno se non recitanto con convinzione la parte del bambino più triste del mondo;
- riempie il secchiello di sabbia asciutta, e quando lo rovescia guarda peplesso il Terremozio (in tortellese, posso dirvi che quello sguardo significa: "Mannaggia la miseria, perchè a me i castelli non vengono??? Dove sbaglio? Doveee???");
- mangia come uno squalo, perchè si sa, che il mare mette appetito;
- la sera è esausto, e si addormenta stremato con una nuova tecnica, che non è proprio Estivill  ma quasi(perchè il Terremopapà non c'è e il lettino è nuovo, e quindi la Terremomamma si barcamena come può).

E al termine di tutto questo, crolla esausta anche la Terremomamma. Sarà colpa dell'aria del mare...

domenica 29 luglio 2012

Schiavo d'Amore

....che potrebbe anche essere un fantastico titolo per una telenovela Sudamericana.

Il fatto è che il Tortello è un tipo passionale, si era già capito dai tempi del battesimo di A.
Si sapeva già.
E si era anche già intuito che prediligesse le bambine (per forza, hanno dei vestitini rosa e fucsia e con il sangallo che fanno rodere d'invidia la Terremomamma), e le femmine in generale (come la Terremomamma stessa, per l'appunto).
Quindi, niente di nuovo.  In più, ripeto, gli uomini sono tutti uguali.

Il Tortello ultimamente ha avuto la preziosa occasione di giocare con due sorelline, vicine di casa della Mitica Baby Sitter (che da ora in avanti chiameremo con il suo nome di battesimo, cioè, appunto LaMitica).
Le sorelline hanno rispettivamente 6 e 4 anni, e sono per di più molto graziose.
Rigorosamente in rosa e fucsia.
Si dipingono tatuaggi glitterati, giocano alla mamma, ballano.
Il Tortello le segue come un'ombra.
LaMitica dice che quando è con loro, il Tortello non ha praticamente neanche più bisogno di una babysitter, perchè si ANNULLA.
Perdutamente rapito.

Il Tortello si lascia persino dipingere tatuaggi glitterati.
Le imita in tutto, ha persino accettato di sedersi e colorare con dei pastelli a cera.
Insomma, un vero Schiavo d'Amore.

La Sorellina B gli si avvicina e gli chiede:
"Tortello, per cortesia, mi puoi dire dove hai messo il pastello argento?"
"Gh!"
"Tortello, per favore, mi serve. Dov'è il pastello argento?"
"Mu! Gu!"
"Daiii, dove l'hai messo?"
".."

A questo punto, rivolgendosi a LaMitica:
"Scusa LaMitica, glielo chiedi tu dove ha messo il pastello argento? A me non lo vuole dire..."

lunedì 23 luglio 2012

Solidarietà, spirito di comunità e altre fiabe della buonanotte

Diciamo che questa può far parte della stessa raccolta della storia sul leggendario Farmacista di Novi.

E anche che a molti potrebbe non piacere. Ma tant'è, ognuno è libero di scrivere quello che gli pare, e io quindi pubblico beatamente questo post impopolare.
Ecco qui la nostra fiaba.

C'era una volta un paese terremotato. Questo paese non era nato terremotato, lo era diventato. Un brutto giorno spaventoso,  la terra si scosse, rovinando questo bel paese. Il castello adesso aveva i merli tutti smiccati, e le case erano piene di crepe minacciose.
Gli abitanti del povero paese terremotato si spaventarono tantissimo, e si disperarono per il loro bel castello, per le loro case, per la terribile paura che avevano provato. Fuggendo all'aperto, però, si incontrarono l'un l'altro, e iniziarono a consolarsi a vicenda.
Gli abitanti del paese terremotato si fecero forza l'uno con l'altro, e decisero di aiutarsi per ricostruire le loro abitazioni e il bellissimo castello.
E vissero per sempre felici e contenti.

Fine.

Questa è una fiaba molto bella, e un po' ci crediamo anche noi. A volte, io ci credo.
Perchè col terremoto la gente ha iniziato a parlare di più coi vicini.
Perchè quando sei in un luogo pubblico e la terra ti trema sotto i piedi, ti stringi a chi trovi. Anche se non lo conosci.
Perchè le famiglie si sono riunite, per aiutarsi materialmente e spiritualmente.

Ho anche letto tanti begli articoli su quest'argomento, sul fatto che noi emiliani ci si tira su e si va avanti. Senza vittimismi. Senza elemosinare.
Friggendo due gnocchini, piuttosto.

Però, io vedo anche un'altra faccia della medaglia.
La leggo su facebook (a questo proposito, la bacheca del sindaco è sociologicamente illuminante), la sento nei discorsi della gente.
Vedo tanta, tantissima rabbia.
Non (solo) verso il destino, ma soprattutto nei confronti degli "altri". Tanta gente si sente defraudata, penalizzata, minacciata dagli altri. Da chi non è mirandolese, e nonostante ciò ha gli stessi nostri diritti.
Oppure forse ne ha di più, perchè è più povero, perchè ha più figli piccoli.

Vedo tanta insofferenza. Leggo di file per una pizza alla tendopoli che diventano insopportabili.

Vedo paura di essere penalizzati, di non ricevere ciò a cui abbiamo diritto.
Paura che qualcuno si prenda un pezzo della nostra torta, e di restare senza.

Non ho esattamente un'opinione sull'argomento. Non so se le scelte dell'amministrazione siano le migliori possibili.
So che non vorrei essere al loro posto, ad esempio a scegliere i criteri in base a cui assegnare le casette. Avrei tantissimi dubbi, e non vorrei scontentare nessuno.

Quello che penso è che non è poi così vero che questo terremoto ci ha uniti.
Quello che penso è che quando le persone si sentono minacciate, la tensione sociale sale.
L'avevo già letto da qualche parte, ma non pensavo che fosse così vero.




sabato 21 luglio 2012

ventimaggio + 2

A due mesi dalla scossa, i commercianti del centro hanno organizzato un mercatino sul listone.
Un po' surreale, ma bello.

Dove l'amaro delle crepe, dell'"inagibile", si mescola col dolce delle ciambelle fritte di una pasticceria che aveva appena aperto, ed è già terremotata.
Dove i vestiti griffati sono appesi a una stampella in puro stile "bancarella dei cinesi", anche se le etichette coi prezzi sono decisamente diverse.
Dove i cartelli in dialetto ti fanno un po' ridere, e un po' ti stringono il cuore (cit: ag vol propria na bela ghigna a vendar di quadar quand metà di mur ad mirandla ien gnu so!!!).

Dove il restringersi della zona rossa si accompagna all'inevitabile confronto tra le immagini della memoria, del cuore, e quelle che abbiamo davanti agli occhi.

Dove incroci tanta gente, ed è tutto un susseguirsi di "siete ancora in tenda", "torniamo in casa", "ho trovato un appartamento in affitto", "stiamo cercando un capannone", "il 29 abbiamo avuto tanta paura", "vi hanno già fatto un preventivo per i lavori".


Un mercatino che mi è piaciuto più di una fiera.
Un mercatino che sembra una puntata del match "Davide contro Golia".
Sembra una battaglia persa. Golia è grosso, è nerboruto, ti scuote come un terremoto.
Davide è piccolino, c'ha la casa inagibile, ha anche l'aria da sfigato.

Eppure..........  mi da fiducia, 'sto Davide.

giovedì 19 luglio 2012

cercasi cucina disperatamente

Il Bungalow è stata una felice (?) parentesi di un mese, finchè non ci siamo trasferiti in un appartamento temporaneo.
E qui temporaneo significa "in cui resteremo circa un anno".
Un anno è lungo.
Ci sono 12 mesi, si sperimentano tutte le stagioni.
Le feste comandate.
"Un anno vola", ma non troppo.

L'appartamento temporaneo è spazioso, e Vintage.
Ci sono dentro i tipici mobili della prozia.
Che vanno benissimo, perchè sono già lì, e per un anno non è granchè importante che incontrino il mio gusto.
Insomma, "grasso che cola".

C'è un però.

La cucina.

Che poi, cucina.... "Cucina" è il nome della stanza, ma dentro non c'è la parete attrezzata a cui siamo abituati noi gente del nuovo millennio. C'è una stufa smaltata e smiccata, da cui il gas esce un po' dal fondo e un po' dal lato.  C'è un lavandino di ceramica, bordato di nastro isolante.
C'è un mobiletto un po' scassato, che ospita il mio fido microonde (ma come facevano a fare colazione prima che venisse inventato? Boh...)
E infine c'è il tavolo, e quattro sedie (e qui niente da opinare).

Convivere con questa cucina un anno..... allunga la percezione dell'anno.
Tanto più che alla Terremomamma piace cucinare.
E poi DEVE cucinare.
Perchè ci sono le pappe da preparare, perchè il Terremopapà è una fogna, perchè cucinare combatte lo stress.
Perchè i cibi pronti sono tutti ipercalorici e la Terremomamma non ha certo bisogno di aggravare la sua situazione-linea.

Possibili soluzioni:
a) tenersi la cucina vintage, e amen.  PRO: costo zero.  CONTRO: qualità della vita
b) comprare una cucina nuova.  PRO: botta di vita.  CONTRO: spesa che tra un anno sarà inutile, spreco di denaro.

Mentre ci lambiccavamo tra le opzioni sopra citate, è emersa la C.
Comprare una cucina usata.
Salomonico, e anche molto green.

Da allora monitoriamo ossessivamente i siti di annunci, nonchè le homepage dei mercatini dell'usato della zona.
Abbiamo individuato ben tre cucine che potevano fare al caso nostro.
Anzi. Che FACEVANO al caso nostro.
E ogni volta che ho chiamato, l'avevano APPENA venduta.
APPENA venduta.

Sta prendendo sempre più piede l'ipotesi D (chiamare quelli di "Vendo Casa Disperatamente").
Uno degli architetti è pure bellissimo. E' anche gay, credo, ma dopotutto io sono sposata, quindi siamo pari. ;-)

martedì 17 luglio 2012

Del farmacista di Novi e altre storie

....e spero che non me ne voglia il farmacista di Novi.

C'era una volta un farmacista di Novi, che però nella storia che hanno raccontato a me, e che io adesso riferisco a voi, era in realtà un farmacista di San Prospero.
Appassionato di sismologia, si era comprato per l'appunto un bel sismografo.

E il sismografo registrò la magnitudo del sisma, come è giustamente suo dovere, sia in occasione delle scosse del 20 che del 29.

Il fedele sismografo registrò però valori molto, molto più alti di quelli comunicati dall'INGV.
Per mettere a tacere la cosa, la crudele polizia sequestrò il sismografo, e mise il farmacista di San Prospero in prigione.
Da allora non si hanno più notizie nè del sismografo, nè del suo possessore.

Se invece volete leggere la vera storia del farmacista di Novi, la trovate sulla Gazzetta di Modena, 

Quando ho scoperto che esisteva davvero un farmacista con sismografo, mi ha preso un colpo, e ho rivalutato la credibilità del mio informatore.

Quando ho realizzato che il farmacista non era in prigione, e il sismografo era semplicemente in soffitta, ho rivalutato la mia capacità di giudizio sulla credibilità degli informatori.
Son soddisfazioni.

domenica 15 luglio 2012

Riunione Condominiale - parte terza (e non è ancora finita..)


Driiiin
Driiiin
Driiiin

Terremomamma: "Pronto?"
Vicina EffeGi: "Ciao Terremomum, sono la tua vicina EffeGi"
Terremomamma: "Ciao! Dimmi pure!"
Vicina EffeGi:"Son qui col vicino CiZeta. Non siamo più tanto convinti dell'Ing. Y"
Terremomamma: "COme no? Non sta già lavorando al progetto?!"
Vicina EffeGi:"In teoria sì, ma adesso ci è venuta paura che ci voglia fregare"
Terremomamma: "Ah, capisco... cioè, no, non capisco, perchè dite così?"
Vicina EffeGi:"Perchè non ci ha ancora fatto un preventivo"
Terremomamma: "Ma lo farà..."
Vicina EffeGi:"Eh, ma non ancora. E intanto ci vuole mandare a far puntellare casa"
Terremomamma: "Sì, è una bella cosa puntellare, Y aveva detto che è meglio farlo al più presto"
Vicina EffeGi:"Eeeeh, ma dice la vicina ErreEnne che a una cugina di una sua collega hanno chiesto fuecentomila euro solo per la puntellatura"
Terremomamma: "Cavoli, duecentomila sono tanti, ma glieli ha chiesti l'Ing. Y?"
Vicina EffeGi: "No, che c'entra? Però anche Y non ci ha ancora fatto il preventivo."
Terremomamma: "Quindi gli sollecitiamo il preventivo?"
Vicina EffeGi:"No, cioè anche. Però intanto chiediamo ad altri due ingegneri."
Terremomamma: "Aaah, okay, ma siamo sicuri che così non andiamo per le lunghe?"
Vicina EffeGi:"Maaa nooo, Terremo, tranquillaaa"
Terremomamma: "Okay, e quando vengono questi due?"
Vicina EffeGi: "Uno la settimana prossima, uno quella dopo ancora."
Terremomamma: "E quindi aspettiamo tutti e tre i preventivi?"
Vicina EffeGi: "Certo, tranquilla"

Se non avete capito molto da questo dialogo, non siete i soli.
Se avete la sensazione che sì, si andrà per le lunghe, sono d'accordo con voi.
Se vivete in una casetta tutta vostra, anzichè in un condominio, e potete decidere tutto in totale autonomia, sappiate che sono ufficialmente molto, molto invidiosa.

mercoledì 11 luglio 2012

Magic Tortel

Il blog si chiama Terremomamma ma mi sa che è un po' più Terremo che Mamma.
Parlo poco del Tortello, per prudenza, per pudore, per amore.

Oggi cerco di rimediare, e vi dico quello che so di lui.

Il Tortello ha una testolina di ricci pazzi. Uno con una chioma così, non può che essere un birbante, ce l'ha nel DNA.

Il Tortello dice:
  • maaaeemma ("mamma")
  • babà ("papà")
  • gnagna ("nonna")
  • bbrrrr ("macchina", "bici", "guarda come vado veloce")
Al Tortello piace fare il bagno, andare su quei cavallini con sotto la molla (avete presente? Quelli che ci sono sempre nei giardinetti...), mangiare la pappa da solo, bere da solo, dare pacche sulla spalla al suo prossimo, tirare la palla, calciare la palla, ballare da vero tamarro, agitando la testa e con un braccio alzato.

Il Tortello non sta mai fermo, ti fa sudare, pianta delle grane inenarrabili perchè ha una bella personalità spiccata, ed è anche un gran testardo.

E poi è magico.
Ad esempio, conosce il dono dell'invisibilità e sa scomparire coprendosi gli occhi.

Conosce anche tutti i segreti di un Latin Lover, perchè con i suoi 12 dentini fa certi sorrisi che sciolgono il cuore alla Terremomamma.  
E le fanno anche scordare un po' la paura del terremoto, l'ansia per il futuro, la nostalgia di casa.
Ve l'avevo detto che è magico...

martedì 10 luglio 2012

La Terremomamma va in città

Il Tortello ha due Terremozie.
Una è la sorella della Terremomamma, e l'altra è quella del Terremopapà.

Qualche giorno fa, la Terremozia di lato paterno (dovrei scrivere terremo-paterno ma rischio di impazzire con tutte queste t e queste r) si è laureata. Ed è stata pure molto brava.

I (dolci) ricordi universitari della Terremomamma sono invece quanto mai lontani.
Va beh, non COSI' lontani, parliamo sì e no di un lustro, ma sembrano passati anni luce.
Sotto un certo punto di vista, sono stati gli anni "più" della mia vita. Sicuramente quelli più spensierati, e anche i più carichi di speranze, di sogni, di progetti. E di shopping, va beh.

Ad ogni modo, abbiamo affidato il Tortello alla baby-sitter (io AMO la mia baby-sitter, si merita sicuramente un post. Anzi due. Anzi tre. Ma in realtà lei non vorrebbe, quindi mi asterrò), ci siamo presi un giorno di ferie, e siamo partiti alla volta di Bologna.

Premesso che io invece ho studiato a Modena e quindi non sono proprio pratica-pratica di via Indipendenza, andare a Bologna da terremotati fa sì che:
1) ci si sorprenda del numero eccezionale di negozi di abbigliamento a disposizione (va beh, questo l'avrei pensato anche prima del terremoto, lo ammetto);
2) si osservino i portici con apprensione, per verificare la presenza di crepe;
3) in facoltà, si scatti come delle molle ogni volte che qualcuno fa vagamente tremare il pavimento,  per poi accorgersi di essere gli unici a essere impalliditi;
4) si abbia una voglia matta di fare incetta di saldi, perchè quando ci ricapita? (va beh, anche questo l'avrei pensato anche prima del terremoto, uff).



domenica 8 luglio 2012

Riunione condominiale - parte seconda

Ovvero: qualche calcolo sul nostro destino.

"Dite che sarà puntuale l'Ing. Y?"
"Ma certo. Non è mica come quegli impiegati pubblici della protezione civile. Lui è imprenditore di se stesso."
"A me però erano piaciuti quei due ingegneri della protezione. Io li avrei assunti"
"Sì però qui il tempo passa e Y non si vede"
"Ma secondo voi quanto ci rimborsano i lavori?"
"Il cugino di un amico di mia cognata dice che non finanziano niente"
"Massè. Il fratello della nuora di un mio collega ha saputo da fonte certa che ci rimborsano il 50% in dieci anni"
"Io al TG ho sentito che si può riavere fino all'80%"
"Ma Y quando arriva? Io devo andare a far da cena"
"Eh, 80%... Ma fino all'80% chevvodì? Anche il 2% allora è fino all'80%.."
"Io comunque l'avevo detto che secondo me tutti gli ingegneri arrivano in ritardo"
"Ma no, è il nostro condominio che è sfigato"
"Io vado a casa a far da cena"
"Io l'avevo detto che avrei provato a richiamare quei due ingegneri della protezione civile"
"Ma lo sapete che abbiamo tre schede aedes?"
"Meglio abbondare, che non si sa mai"
"Tu cosa fai da cena?"
"Voi dormite ancora in tenda?"
"Okay, gente, adios. Io vado a cucinare. Salutatemi Y."
"In tendopoli si mangia da re"
"Ma voi la domanda per i 100 euro l'avete poi fatta?"
"Per me Y può tardare quanto gli pare. Basta che poi ci costruisca un bunker anti-atomico".

Arriva Y, con soli 45 minuti di ritardo.

Il destino del condominio è questo:
A + B + C = Z

dove
A = tempo che serve a Y per l'elaborazione del progetto per un bunker anti-atomico
B = tempo minimo necessario all'esecuzione dei lavori
C = tempo adibito a risoluzione delle sfighe inevitabili che si presenteranno sul nostro cammino
Z = tempo durante il quale, di conseguenza, i coniugi Terremos e il Tortello staranno fuori casa.

Dopo aver parlato con Y abbiamo scoperto che A = 2 mesi; B = 6 mesi.
Secondo i calcoli della Terremomamma sulla sfiga (seguirà l'equazione in un altro post), C = 3 (o forse 4) mesi.

Z = 12 mesi.

Un anno fuori casa.
Okay, dopo tutto un anno vola, no? Nooooo???!!!

venerdì 6 luglio 2012

L'Aquila, déja-vu e speriamo che invece no.

L'altro giorno ero sotto un gazebo aziendale insieme alla collega Erre.
"Ma poi /mistermuller/ ti ha risposto?"
"Macchè. E neanche /mistergunter/"
"E /missisfridrik/ che dice?"
(come potete notare, la Terremomamma ha molti colleghi tedeschi, ndr)
"Eh non dice niente, io non capisco cosa aspettino a darci una risposta. Ma senti, ti volevo raccontare una cosa. Ieri ho parlato con uno dell'Aquila."
"Dai."
"Sì, sì. L'ho conosciuto in vacanza, poi non ho mai avuto il coraggio di chiamarlo dopo il nostro terremoto. Però ieri sera ho trovato l'ispirazione"

E la collega Erre mi racconta.
Che il suo conoscente vive in uno degli appartamenti di Berlusconi, ed effettivamente è una fortuna che glieli abbiano costruiti.
Che il centro dell'Aquila però è ancora devastato. Che sembra "il far west".
Che c'è da rimboccarsi le maniche e non bisogna perdersi d'animo.
Che i bambini vanno ancora a scuola nei container.
Che non c'è più un vero "centro", come lo conoscevano prima.
Che si fa la spesa, e poi si torna a casa, e stop.
Che la cosa che manca di più, dopo tre anni, è proprio la vita sociale a cui si era abituati prima, e che non c'è più, e chissà se e quando tornerà mai come un tempo.
Che però non bisogna perdersi d'animo.

Il mio (labile) ottimismo si basa tutto sul non-pensare-alle-cose-brutte.
Così, adesso, le parole della collega Erre mi rimbombano nella testa, e posso sentirne persino l'eco, perchè tutto intorno gli altri pensieri sono rimasti zitti.

martedì 3 luglio 2012

"terremoto dal 13 al 16 luglio", ovvero: il Teorema di Terremomamma

Non posto il link al video che annuncia una nuova forte scossa di terremoto qui, tra il 13 e il 16 luglio.
Non lo posto perchè non voglio aumentare il numero di visite al video su youtube.
Perchè non ci voglio credere.

Non so se lo avete già visto, su Facebook è segnalatissimo.
Per la cronaca, l'autore è il CSIS (Centro di Sismologia Indipendente del Settentrione), peccato che se googlate l'acronimo, vedrete che non hanno nemmeno un sito.

Ad ogni modo, quello che dico è questo: ci si può credere o meno, ma sta di fatto che qui qualcuno che si comporta male c'è.
Sicuro al 100%. E adesso ve lo dimostro con infallibilità aritmetica.

TEOREMA DI TERREMOMAMMA SULLE PREVISIONI IN MATERIA DI TERREMOTI:
Abbiamo due opzioni possibili:
a) la previsione è falsa (dicesi bufala);
b) la previsione è vera.

Opzione a: è falso.
Se è una panzana, gli autori sono degli sciacalli mediatici. Sono degli idioti, e si divertono alle spalle di chi ha perso la casa, o un amico, o entrambe le cose, o peggio, con il terremoto.
Il terremoto non fa in nessun modo ridere. Fa paura e basta.
Poi, la vita va avanti, e si cerca di stare su di morale, di riprendersi.
Di recuperare la serenità, la gioia, tutto quello che c'era prima del terremoto.
Ma il terremoto resta nel cuore e nella testa, e ogni tanto torna; è un lampo di ricordo, è una fitta di paura.
Il video del CSIS fa leva su tutto questo.
E solo per guadagnare qualche misero "click".

Opzione b: è vero.
Se non è una bufala, questo significherebbe che qualcuno sa e non dice niente. Che si sceglie deliberatamente di non curarsi del rischio sulla nostra pelle, sulla pelle dei nostri figli.

Quindi, in ogni caso, il 17 luglio ci potremo arrabbiare con qualcuno.

Ad ogni modo, io scelgo di stare dalla parte dell'opzione A (e dimostro di essere una persona razionale).
E tocco ferro (il mio punteggio razionalità diminusice del 20%).
E forse dal 13 al 16 mi prendo due giorni di ferie e faccio un bel weekend lungo al mare (il mio punteggio razionalità è azzerato).

domenica 1 luglio 2012

Notti bollenti. Per davvero.

E non è una metafora.
Non è il titolo di un filmaccio.
E' proprio vero.
La notte, in Bungalow, si soffoca. Si bolle.

E' arrivato Caronte, e si è portato dietro un caldo infernale, scusate l'ovvietà dantesca.

Il Bungalow è stato dotato di un ventilatore che teniamo puntato ad altezza faccia, ma ci vorrebbe ben altro.

Per cui, prendendo il coraggio a due mani, la Terremofamily si è trasferita in un appartamento.
Che non è la casa inagibile della Family, ovviamente.
Ma è decisamente meglio del Bungalow, anche perchè è, grazie al cielo, dotato di aria condizionata.

Scacco matto a Caronte.