martedì 9 luglio 2013

il malato immaginario e il cromosoma Y

La Y porta con sè un discreto timore del malanno, l'innata tragicità della salute (anche solo minimamente) compromessa. L'orrore della bua.
Si sa, è un gadget della Y, te li consegnano già accessoriati così.
Il Terremopapà è adulto e ha una sua dignità, quindi non vi racconto le ripercussioni dei suoi raffreddori, cito solo testualmente una sua frase celebre:
"Non è colpa mia se c'ho la mia soglia del dolore un po' bassa".

Ad ogni modo, il Tortello la Y ce l'ha, e la manifesta.
Nel corso del tempo ha scoperto il potere terapeutico dei baci, di certe creme contro le irritazioni da pannolino (volgarmente dette "bruciaculo"), dell'acqua con lo zucchero contro il mal di pancia.
Il Tortello si cura e si fa curare, ci tiene.

Poi, un giorno, la caduta proprio sulla soglia del garage, e la sua prima sbucciatura ufficiale. Tra il gomito e il polso, perfettamente visibile.

Il Tortello l'ha baciata infinite volte, con lo sguardo mesto e incredulo al permanere della bua crostosa e nerastra. Ha preteso baci innumerevoli, ha voluto spalmarla di crema allo zinco, di crema idratante, di antirughe della mamma (si sa, dopo i trenta... ehm).
Al fallire di ogni rimedio, il Tortello si incupiva.
Ha anche implorato: "vojo accua e succhero".
L'ultima spiaggia.
L'ha sorbita a occhi chiusi, e poi si è subito guardato la crosticina (dimenticavo: 1 cm di diametro, un vero sfregio).
Sconsolato, ci ha informati dell'unica conclusione possibile:
"Etta bua è molto blutta, no vva via."

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