venerdì 21 giugno 2013

Il diritto alla paura

Se una non fosse rimasta scossa dal terremoto, non avrebbe aperto un blog chiamato Terremomamma.
Che è un mommy-blog, un po'.
Ma è anche un blog a tema, e che tema.  Nel senso che uno poi si tira la zappa sui piedi.
A forza di parlar di terremoto, tornano certe paure. Un po' ci si sguazza (forse in italiano starebbe meglio crogiola, ndr), ma un po' ci si stufa anche. Ebbbasta parlare di scosse.
Magari cerchi anche di scrivere di qualcos'altro, viri sul mommy-blog.
Ma sempre Terremo-mamma ti chiami. Nell'istante del login, le 9 lettere le vedi.
"Doppiattì come Terremoto e Tragedia" (citazione colta)

Avrete notato che ci sto girando un po' intorno.

Oggi in Garfagnana c'è stata una scossa vera.
L'abbiamo sentita anche qui, e quasi da subito è stato chiaro che mancava il boato, mancava il sussulto, era qualcos'altro. Era da un'altra parte.
Eppure abbiamo avuto paura.

Il maggio scorso covavo oscuri sentimenti nei confronti di amici / conoscenti modenesi (e qui intendo Modena città, non bassa modenese) che scrivevano post terrorizzati su Facebook, dichiarando di passare la notte in auto e di non avere mai avuto tanta paura vita natural durante.
Mi rodeva proprio.
Pensavo, "venite qui, a provare com'è. Così quando tornate a Modena, in casa ci dormite, deficienti".

Mia sorella per caso era a Modena, il 29 maggio 2012. Si è fiondata al Decathlon a comprare tende per tutta la famiglia, e lì c'è stata un'altra scossa. La gente è corsa fuori. Nel parcheggio c'era una tizia che piangeva terrorizzata.
Mia sorella le ha inveito contro: "vai a Mirandola se hai voglia di piangere, vai a Mirandola!".

Era agitata, era preoccupata, ed è sbroccata. Il DNA, quello è.
Del resto, l'ho pensato anche io, e tante volte.

Oggi abbiamo avuto paura, anche per una scossa lontana.
In fin dei conti, alla paura abbiamo diritto tutti, è gratis e non aiuta certo a vivere meglio.

Ho pensato che li capiamo, la gente di Fivizzano.  Si faranno una notte in auto, forse di più. Correranno in casa fuori-dentro-fuori per prendere velocemente qualche vestito, dell'acqua, qualcosa da mangiare, con la tachicardia.
Vorranno stare all'aperto, ci sarà lo sciame, e la paura si rinnoverà. I nervi si tenderanno.
Si chiederanno dove sia la fine di tutto questo.
Li abbraccio, perchè solo chi ha provato può capire.
E, dopo tutto, meno gente capisce, meglio è.

2 commenti:

  1. Mannaggia anche ii ho pensato a tutte le mamme che avranno anche il pensiero dei propri bimbi

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  2. piacere di conoscerti anche io sono una mamma terremotata e una cuoca terremotata di finaleemilia....ti aspetto da me, se ti va!

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